La moda sostenibile oltreoceano: Camilla Mendini

Un argomento particolarmente sentito ultimamente è la sostenibilità; dalla moda al make-up, niente è escluso da questo macro tema. Abbiamo parlato con Camilla Mendini di moda sostenibile e del suo brand, Amorilla.

Un argomento particolarmente sentito ultimamente è la sostenibilità; dalla moda al make-up, niente è escluso da questo macro tema. Sono molti i brand che si stanno impegnando per un mondo della moda più sostenibile e sopratutto più etico. Ma cosa significa davvero essere sostenibili? E soprattutto, come si fa a inoltrarsi in questo mondo così vasto e complesso, sia a livello di concetto di base (cosa è la sostenibilità?), sia a livello pratico (cosa e da chi comprare).
Ho fatto qualche domanda a Camilla Mendini, alias carotilla su Instagram, che ha fatto della sostenibilità il suo biglietto da visita con il suo profilo di outfit sostenibili e con il suo brand, Amorilla.

Camilla Mendini
Partiamo dall’inizio. Quando e perché hai iniziato a fare la youtuber?
Ho iniziato tre anni fa, quando è arrivata la conferma che io e mio marito saremmo partiti per gli USA a vivere. Parlare e documentare il trasferimento a New York mi sembrava un’idea interessante e così ho iniziato a raccontare della mia esperienza, del viaggio, della città di New York.
Con gli anni i contenuti sono cambiati, ho voluto provare a fare video diversi tra loro e in questo momento il canale si potrebbe definire un punto di riferimento per chi vuole conoscere di più la moda sostenibile, il vintage, ma anche per chi vuole visitare New York ed è in cerca di consigli preziosi per rendere il viaggio indimenticabile.
Quando hai iniziato a dedicarti alla moda sostenibile e soprattutto perché, cosa ti ha fatto cambiare idea?
Sono ormai due anni che ho cambiato il mio modo di approcciarmi alla moda: dopo aver visto il documentario The True Cost non sono più riuscita a fare finta di nulla ed ho iniziato a chiedermi cosa c’è dietro ai vestiti che siamo abituati a comprare tutti i giorni, chi li produce, in che condizioni, con che materiali, ecc. Volevo trovare delle reali alternative, che fossero sostenibili ed etiche e pian pianino è iniziata la mia ricerca ed il mio studio della moda sostenibile.
Amorilla clothing
Come deve essere secondo te un marchio sostenibile?
In questi anni ho capito che il concetto di sostenibilità è spesso soggetto a libera interpretazione, ancora. Ultimamente sembra che quasi tutti i brand siano green ed ecosostenibili, stando a quanto pubblicizzano, ma “sostenibilità” non si può tradurre solamente in “uso di cotone biologico al posto del cotone normale”.
È una realtà molto complessa e spesso è collegata al concetto di etica nel lavoro, ai diritti dei lavoratori oltre che alla salvaguardia ambientale.
Esistono vari livelli di sostenibilità e ci si può etichettare come marchio sostenile anche quando si porta a termine solo uno dei molti passaggi che renderebbero veramente sostenibile un prodotto.
Un brand interamente sostenibile, però, si impegna ad esserlo in ogni passaggio di produzione: dalla scelta dei tessuti e dei materiali, all’utilizzo di coloranti certificati, alla scelta di affidarsi a fornitori e produttori che non fanno lavorare bambini né rendono schiavi i propri operai, alla scelta di packaging sostenibili, ecc. e ogni scelta viene soppesata e presa con estremo impegno etico e sociale.
Amorila clothing
Hai dato vita anche tu ad un marchio sostenibile: Amorilla clothing. Quando e come nasce?
Amorilla inizia a prendere forma quasi un anno fa e la prima Love Story è uscita a Marzo. Amorilla unisce il concetto di amore per le antiche tradizioni tessili presenti nel Mondo a quello di sostenibilità. La prima Love Story si chiama India e nasce da un colpo di fulmine che ho avuto verso una tecnica tradizionale di stampa a mano, che si serve di blocchi di legno intagliati anch’essi a mano e che ho voluto rendere mia attraverso delle fantasie disegnate da me. Ogni Love Story prenderà piede in un angolo diverso del Mondo e sempre partendo da una tecnica artigianale di cui mi sono invaghita e che declino secondo il mio design e gusto.
È possibile riuscire a mettere insieme risparmio e etica senza rivolgersi al fast fashion?
Spesso secondo me si cade nel pensiero errato che comprare sostenibile vuol dire spendere di più. Certamente dei prodotti nuovi creati con un’attenzione specifica verso la sostenibilità saranno più cari, ma l’idea di fondo è prima di tutto di comprare meno, ma meglio. Acquistare solo capi che ci servono realmente e che siamo sicuri di indossare, perché li sentiamo nostri e adatti a noi.
Già solo comprando meno e meglio, risparmieremo tutti quei soldi che invece non ci accorgiamo neanche di buttare via in molti acquisti impulsivi dovuti o agli sconti o ai prezzi bassi o semplicemente  all’influenza che arriva da pubblicità presenti sempre di più anche sui social.
Un altro modo per comprare sostenibile e non spendere tanto è acquistare capi usati, di seconda mano. Dare una seconda chance ad abiti che altrimenti verrebbero buttati, creando problemi di smaltimento, è sicuramente una scelta sostenibile economica e che spesso regala grandi soddisfazioni. Io compro molto spesso usato, non sempre capi vintage (che quindi hanno almeno 20-30 anni), ma anche capi recenti che sono rimessi in vendita ancora in buono stato.
L’importanza della sostenibilità: ci sono differenze tra Italia e USA per quanto riguarda la sostenibilità in generale e la moda nello specifico?
Penso che dal punto di vista di attenzione verso l’ambiente e i diritti dei lavoratori, in Europa e In Italia la situazione sia molto più avanzata e tenuta in considerazione rispetto che in USA.
Per quanto riguarda la moda sostenibile invece qui a New York continuano ad aprire negozi di brand ecosostenibili e il vestire green sta diventando un vero e proprio trend. Molti marchi nascono in California e vengono venduti in tutti gli Stati Uniti, mentre in Italia mi aspetto che la moda sostenibile abbia il suo picco tra un paio di anni.
Hai due profili Instagram: uno dedicato alla tua vita in generale e uno specifico per gli outfit sostenibili. Hai qualche consiglio prezioso per comprare bene ed eticamente?
Il mio profilo generico @carotilla_ è uno specchio della mia vita quotidiana, ma so che molte persone che mi seguono non sono interessate direttamente alla moda sostenibile, così ho preferito creare il profilo @carotillagoessustainable per pubblicare solamente gli outfit sostenibili che indosso ogni giorno. Questo profilo vuole essere una prova tangibile che per trovare il proprio stile, creando abbinamenti interessanti, non bisogna per forza avere un armadio enorme e lo si può fare con capi e accessori sostenibili, magari vintage o di seconda mano o cuciti da sé o anche di brand veramente green.
Per comprare bene ed eticamente bisogna fare molta ricerca, proprio perché in questo momento la tendenza è quella di definirsi sostenibili da parte dei marchi, per conquistare consumatori sensibili a questo argomento. Mi arrivano tante richieste di aiuto ogni giorno da parte di persone che chiedono la mia opinione riguardo a determinati brand, per cui so bene quanto non sia facile districarsi nel mercato della moda. Il miglior consiglio che posso dare è cercare certificazioni sui tessuti, sui colori, ecc. per essere sicuri che i capi siano prodotti secondo standard stabiliti per legge e poi…seguire me ovviamente!
Un consiglio personale che aggiungo a quelli dati da Camilla: per chi magari non ha idea di come si leggano le etichette o non ha nè voglia nè tempo di cercare informazioni a riguardo, potete scaricare l’app Good On You, che vi indica quanto sostenibile sia un marchio in base a tre parametri: etica animale, sociale, ambientale.

Total
0
Shares
Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Prev
Il fenomeno Liberato: tra musica e anonimato

Il fenomeno Liberato: tra musica e anonimato

Il 9 maggio, alla rotonda Diaz sul lungomare di Chiaia, si è tenuto un concerto,

Next
City Plaza – Storie da Atene

City Plaza – Storie da Atene

City Plaza è un hotel occupato nel centro di Atene che ormai da due anni è

You May Also Like