FUNERAL PARTY: CASAMONICA

Stupore: questa è stata principalmente la reazione di politici e personaggi pubblici dopo i funerali di Vittorio Casamonica a Roma.

Effettivamente chi mai avrebbe potuto immaginare una cerimonia simile per il boss del clan più importante di Roma, collega e amico di Enrico Nicoletti della banda della Magliana, per la quale riscuoteva debiti negli anni ’70?

Nei 40 anni successivi ‘il padrino’ ha creato un impero stimato in almeno 90 milioni di euro e comprato migliaia di appartamenti, venduto tonnellate di droga in tutta Europa, applicato onestissimi e comodi tassi di interesse al 2-300%, speculato sui rifiuti in Campania, aperto ristoranti e bar, massacrato centinaia di persone tra insolventi e impiccioni, collaborato alla onerosa e impegnativa gestione di Mafia Capitale.

Gli affiliati effettivi sono circa 250, ai quali si aggiungono almeno altre mille persone, diciamo una specie di collaboratori a progetto. Nel 2004 durante una perquisizione nella sua villa alla Scarface vennero ritrovati reperti archeologici di 2500 anni fa, ma qualcuno ha ancora il coraggio di dire che i nomadi non abbiano buon gusto.

Nel 2010 l’ex sindaco di Roma Alemanno si incazzò pesantemente perché Marino, l’attuale sindaco, in piena campagna elettorale tirò fuori una foto di Gianni abbracciato a Luciano Casamonica, incensurato ma ritenuto uno dei capo clan (praticamente un genio quindi): subito si difese dicendo che era una bieca strumentalizzazione, che a quella cena c’erano anche Ozzimo e Marroni, esponenti nazionali del PD. 
Si saranno evidentemente trovati bene insieme, visto che poi sono stati iscritti tutti nel registro degli indagati della vicenda Mafia Capitale, dal PD a forza nuova.

Casamonica
Luciano Casamonica e Gianni Alemanno

Chi mai si sarebbe aspettato una cerimonia simile per uno dei boss più importanti d’Italia dai, siamo seri.
Ho dato un’occhiata a Wikipedia, per provare confutare l’assioma secondo cui tutto ciò che merita di esistere è già stato scritto Sul Sito: la pagina Clan dei Casamonica esiste da diversi anni e vengono riportate informazioni abbastanza dettagliate sulle vicende giudiziarie che li riguardano, parla della loro storia e delle connivenze, non ci sono speculazioni o ipotesi ma solo dati coi riferimenti nelle note. 
C’è anche una categoria, sempre su Wikipedia, che si chiama Organizzazioni Criminali in Italia: in questa pagina ci sono 19 voci, di cui solo cinque rinviano ad organizzazioni ancora operanti sul territorio; una di queste il clan dei Casamonica.

Gli articoli di giornali sulle loro ragazzate non si contano, parlano di ville con rubinetti e docce in oro massiccio, Ferrari e Lambo, affari da milioni. 
Le indagini dell’antimafia su questo gruppo sono aperte da decenni.
Però nessuno si sarebbe mai aspettato un funerale simile. 
 Rosi Bindi, presidente della commissione antimafia, ha dichiarato che “è allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso”. Chi se lo sarebbe mai aspettato, vero Rosi?! Che poi tu che ne sai, mica ci lavori…

Il prete della chiesa don Bosco (Giancarlo Manieri ndr), la stessa che ha negato le esequie a Welby, ha dichiarato che lo rifarebbe, che lui non sapeva chi fossero i Casamonica. 
Nella stessa intervista però dice “ci vai lei da 500 Casamonica a dirgli di togliere il manifesto?!”, riferendosi alla gigantografia del boss vestito da Papa con sotto la scritta Re di Roma. 
Un po’ come l’ultimo Re di Roma, quello sepolto a Sant’Apollinare, anche lui un bravo ragazzo di grande fede. L’importante comunque è che non siano gay, per il resto c’è il perdono di Dio, fin dai tempi delle indulgenze.

Il Funerale Show per il Boss Casamonica. Bufera sullo StatoIl prefetto ha dichiarato che non ne sapeva niente, per poi fare retromarcia e dire che sì, in questura qualcosa si sapeva, ma lo sapeva qualche ufficio negli sgabuzzini e non si è comunicato bene, lo sai come sono ‘ste cose… Fatto sta che ho abitato per un anno a pochi metri da quella chiesa e una volta sì, mi pare di aver visto un vigile in lontananza mentre mi faceva probabilmente l’unica multa del 2014, ma uno spazzino, lo giuro, non l’ho mai visto. 
Al funerale ce n’erano più che alla festa della repubblica.

I parenti del defunto han detto che loro non son mafiosi, la colonna sonora del padrino non vuol dire un cazzo e comunque la mafia non esiste. In conclusione a me ‘sto funerale sembra un enorme presa per il culo.

Non tanto degli appartenenti al Clan, da cui sinceramente non mi aspettavo molto di diverso, anzi mi hanno positivamente stupito per senso di iniziativa e spettacolarità, anche se detto tra noi si poteva fare di meglio. 
 La vera presa per il culo è quella delle cariche pubbliche (lasciando perdere la chiesa, su cui non nutrivo assolutamente alcuna aspettativa): è possibile che nessuno se l’aspettasse, è possibile che le forze dell’ordine non sapessero della morte del boss di uno dei più importanti gruppi mafiosi d’Italia, è possibile che la questura non l’abbia comunicato a chi di dovere, che non sapesse dei preparativi per una manifestazione così grande? 
E dall’altro lato, è pensabile che quelli del Clan alzassero la testa così in alto, a volto scoperto, come a voler urlare di essere intoccabili? 
A me sembra che questa non sia assenza dello Stato, come ripete quell’opinionista esperto di mafia sulle colonne di Repubblica, a me sembra che lo Stato ci sia parecchio e abbia protetto gli affari di questa gente con cui andava a cena, altrimenti tutto questo non si spiega. 
Si, mi sembra che ci prendano per il culo, oltre al danno la beffa delle dichiarazioni di politici, preti e poliziotti, e pretendono pure che ci creda, che ci crediamo tutti.

O forse han ragione loro, il problema è che lo Stato è assente, come la Mafia.

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