Cari amministratori e politici veneziani, tra poche settimane mio figlio Piero farà il proprio ingresso in una delle scuole dell’infanzia del Comune. Chi ha dovuto scegliere per lui l’iscrizione lo ha fatto assumendosi in pieno la responsabilità di affidarsi al servizio pubblico. Perché il servizio pubblico, quando si è nel leale possesso dei requisiti, è un diritto che non va sprecato e perché solo il servizio pubblico consente a Piero di poter vivere le sue ore fuori casa nello spaccato reale della nostra cittadinanza, fatta di bambini di ogni provenienza, colore, radice etnica, culturale, familiare e sociale.