Intervista con Giovanna Ricotta

Positive Magazine ha intervistato l’artista Giovanna Ricotta, conosciuta a livello nazionale per le sue opere performative di Video arte.

Tra le sue ultime opere realizzate troviamo l’installazione inedita site-specific Non sei più tu (2015), creata appositamente per la mostra a Palazzo Pretorio, oltre ai tre importanti lavori realizzati dall’artista per spazi museali e fondazioni (Toilette, 2008; Fai la cosa giusta, 2010; Falene, 2012) composti da fotografie, video, installazioni e sculture, il tutto organizzato secondo un progetto coerente e allo stesso tempo molto complesso.

Da dove nasce e come si sviluppa la tua passione per l’arte?
Credo che dentro di me ci sia sempre stato uno strano movimento interiore, una sorta di inquietudine di irrequietezza da non farmi mai stare ferma in un punto. Al punto da dover immaginare e inventare creare nuove visioni, per trovare un mondo ideale una dimensione reale. L’arte fa parte di me da sempre, non la considero una via di fuga, ma un percorso con tante tappe e punti di arrivo, la vita, un dono difficile da gestire, ma da rispettare, fatto di disciplina e di perdizione di visioni esclusive e uniche da poter donare e realizzare. L’arte se non la sento per un certo periodo dentro di me ,sto male, è un richiamo immenso insostituibile, sia che sia io a creare o che mi ritrovi davanti ad un opera d’arte,mi trascina via con sé io mi abbandono ad essa lucida.

Come e da dove arriva l’ispirazione per questo tipo di mostra?
Già nel 2010 Renato Barilli per l’edizione di VYB, Videoart Yearbook aveva deciso di dedicarmi una monografica video, invitandomi come ospite, da lì la consapevolezza che il mio lavoro aveva bisogno di dichiarare un percorso più ampio soprattutto per la ricerca che conduco, quello sulla PERFORMANCE. Grazie alla collaborazione con Silvia Grandi è incominciato a venirci in mente una mostra che potesse racchiudere alcuni lavori dal 2008 al 2015 e insieme al Guido Bartorelli e Piero Baggio e all’ ospitalità di Palazzo Pretorio a Cittadella la mostra ha preso vita: GR | GIOVANNA RICOTTA

Giovanna Ricotta
Falene. Photo Courtesy: Giovanna Ricotta / Diego Toni

Quali sensazioni spera di trasmettere ai visitatori?
Il mio lavoro prevede una totale libertà di sensazione e immaginazione, un’altra dimensione ,dal fuori al dentro, quando ne sei immersa sei spiazzata nel tempo sei per qualche tempo dentro il mondo GR senza fiato sospeso in una magia che se si realizza è ARTE.

Come mai la scelta di Palazzo Pretorio?
Un colpo di fulmine! La scelta di uno spazio importante, storico con affreschi del 400, piano nobile appartenuto ad una nobildonna del tempo, per poter far sposare il passato con il presente in modo impeccabile, una sfida vinta grazie alla complicità dei singoli organizzatori e delle opere che comunicano perfettamente in queste 6 sale con corridoi in modo perfetto e impeccabile, una visione che ha convinto tutti fin da subito, parlo di me Silvia Grandi, Guido Bartorelli e Piero Baggio.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Respirare! Continuare ora a concentrarmi su questa mia intuizione del corpo attraverso anche la realizzazione di due nuove urne scultura, con relativi MONOCROMI, con due titoli diversi e colori altri. La seconda rosa carne sarà siamese e si chiama NON È QUELLO e la terza bianca vi lascio un po’ di suspance… il disegno diventerà parte integrante della mia ricerca e sicuramente questa mostra che a me ha dato tantissimo in consapevolezza e bellezza, avrà anche altre sedi che la ospiteranno.

Come vedi in questo momento il mondo dell’Arte all’interno del nostro Paese?
Come una salvezza, come l’unico modo per vedere veramente ciò che è in questo momento storico difficile, tragico e vedo l’ Arte come la risposta possibile alle paure alle banalità all’ aridità che ci circondano ogni secondo, certo bisogna saper vedere e non solo guardare, avere coraggio, fede e amare, non è una formula facile non avere sicurezze sotto di noi o sopra di noi di nessun tipo, non sapere se c’è un futuro, essere come funamboli intorno a burocrati attaccati alle loro avidità, vedo un cammino durissimo, ma non posso non farlo, non possiamo non farlo se vogliamo andare oltre.

giovanna ricotta
Toilette, 2008
Ph. Courtesy Giovanna Ricotta / Marcello Medici
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