I meccanismi del sabato mattina sono per lo più uniformabili nella stragrande maggioranza degli esseri umani.
Vuoi complice il venerdì sera, il compleanno del tuo migliore amico, una settimana da dimenticare, la consegna imminente della domenica mattina che t’ha fatto entrare a letto alle sei e trenta per svegliarti due ore dopo, vuoi una qualsiasi di queste cose c’ è soltanto una grande verità: il sabato mattina ti alzi, ti guardi e ti prendi un colpo.
A me stamattina è successo. Quando nel lavarmi la faccia ho scoperto non essere dovuta al trucco la coppia di solchi neri sotto i miei occhi ho abbandonato il bagno sconsolata maledicendo il nemico riflettente.
Ora. Racconti di vita vissuta a parte, c’è da riconoscere che l’oggetto specchio svolge nell’ esistenza quotidiana un ruolo davvero centrale per una lunga serie di motivazioni più o meno pratiche.
Due giovani e talentuosi designer hanno deciso di fare di questa riflessione il punto di partenza della loro ricerca, così nasce MANIACAL MIRRORS, una serie di sei specchi presentati allo scorso fuorisalone nel Brera Design District.
Paolo Nava e Luca Arosio propongono un’analisi freschissima delle principali ossessioni e ansie dell’uomo legate allo specchio, per produrre degli oggetti che invitino il fruitore ad instaurare un rapporto migliore con la superficie riflettente, esorcizzando dichiarando o anche celebrando il suo rapporto con esso.
Così Housewife Mirror regala alle consorti perfezioniste o alle madri col pallino della super pulizia un oggetto impossibile da tirare a lucido, già coperto da una composizione grafica ricca d’acqua e dentifricio.
Narcissus Mirror è invece il regalo ideale per l’amico vanitoso, mette d accordo tutti: lui può rimirarsi in libertà e voi ricordargli tramite l’ondeggiare del pendolo sottostante che a un certo punto sarà costretto a vedersi sfiorire.
Ad Uncover Mirror ho pensato questa mattina nel disastroso incontro con la mia immagine, devo ammetterlo.
Nella sua progettazione si è tenuto conto del gesto timido che si fa’ quando ci si copre gli occhi per lo spavento, ma vai a capir perchè, la curiosità è più forte. Questo specchio presenta una situazione analoga: una serie di pannelli scorrevoli regala la possibilità di mettere in vista la porzione d’immagine desiderata creando così anche infinite soluzioni compositive che rendono lo specchio sempre unico e differente.
Message Mirror è il mio favorito.
Un po’ post it un po’ lavagnetta da cucina è la celebrazione di chi ancora ama i messaggi scritti e la libera espressione su carta o su specchio con rossetto (ma finalmente senza subire le ire del fidanzato!)
Le cornici sono personalizzabili, sostituibili e trasferibili.
Insomma bandita la noia.
Straight Mirror invece è per i precisi. Direzionabile in tre posizioni differenti e sempre iper corrette grazie alle tre bolle inserite nella superficie è l’ideale per chi la prima cosa che nota entrando nelle abitazioni altrui sono i quadri storti.
Crash Mirror è l’ultimo della collezione. Se vogliamo il più d’impatto, è un invito davvero irresistibile.
A chi non è mai passato per la testa di colpire a morte uno specchio?
Bene con questo si può fare.
E senza il rischio di farsi un sacco di male grazie all’attento studio della composizione della superficie.
Una serie che non fa una piega. Bravi. Davvero.
Giulia Micheila