Future Resonance a Spazio Ridotto

Inaugura venerdì 15 dicembre la mostra FUTURE RESONANCE, presso Spazio Ridotto a Venezia, una collaborazione tra l’organizzazione culturale Zuecca Projects e la piattaforma di arte contemporanea the PhotoPhore.

Lo Spazio Ridotto a Venezia si presta come scenario ideale per la presentazione della collaborazione tra l’organizzazione culturale Zuecca Projects e la piattaforma di arte contemporanea the PhotoPhore.

Inaugura venerdì 15 dicembre alle 18:00, la mostra FUTURE RESONANCE: la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo portano con sé il desiderio di una nuova indagine, una speculazione su un futuro in arrivo. Un futuro possibile nel quale lo  sviluppo della tecnologia porta a nuove interazioni con la realtà, si pensi al caso AR: la realtà aumentata e la sua lenta conquista del quotidiano e del mondo dell’arte. Ma ci sono anche altri risvolti della modernità: si pensi alle conseguenze dei mutamenti climatici – ed al conseguente legittimo interesse ottenuto dalla materia -, alle ibridazioni fra natura e tecnologia – non più sogni chimerici – , alle rivoluzioni che plasmano l’evolversi della civiltà.

In questa rincorsa al futuro, in costante e rapido sviluppo, l’arte può farsi strumento investigativo, che – seppur spesso privo di dati empirici –  può indagare ed anticiparne i risultati, le conseguenze, fornendo un’immagine di una nuova realtà distante, ma pur sempre abitabile. Un futuro vicino che a sua volta sarà  incubatore di nuovi venturi.

Fra gli artisti che hanno deciso di indagare questo tema ci sono: Adriene Hughes (USA) esplora le possibili conseguenze dei mutamenti climatici utilizzando la tecnologia ad infrarossi, la fotografia, la video arte e le installazioni. Con il video The Resonance of Loss, l’artista ipotizza un futuro senza la Groenlandia e la regione artica.

Resonance
Sandrine Deumier, affordable dreams, 2017. Still image. Courtesy of the artist

Sandrine Deumier (Francia) analizza le interazioni tra performance poetica e nuove tecnologie. Attraverso la sua video installazione multi-canale affordable dreams, esibisce un mondo asettico e deumanizzato, popolato da avatar e corpi connessi attraverso la realtà aumentata.

Resonance
Daria Jelonek, Technological Nature, 2017. Still image. Courtesy of the artist

Daria Jelonek (Germania) volge la propria attenzione all’interazione tra uomo e computer, lo sviluppo di nuove tecnologie – virtual reality, realtà aumentata ed apprendimento automatico-. Il suo cortometraggio Technological Nature, si interroga sul futuro della natura nella città, indagando l’ibridazione tra natura e nuove tecnologie, mostrandoci la riproduzione dei  fenomeni atmosferici quali arcobaleni, aurore e tramonti all’interno di spazi chiusi.

Resonance
Artem Tarkhanov, beweistheorie I, 2016. Still image. Courtesy of the artist

Il video beweistheorie I, del regista Artem Tarkhanov (Russia), offre visioni estetiche inesplorate nel rapporto tra matematica e arte contemporanea, partendo dalle grandi rivoluzioni culturali degli inizi del ventesimo secolo, tra il modernismo nell’arte e la crisi fondazionalista nella matematica.

Per maggiori informazioni clicca qui.

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