Una nuova casa per la fotografia in Italia

Il mese di Ottobre comincia con l’inaugurazione di un nuovo polo fotografico, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia che ha aperto le porte al pubblico oggi 1° Ottobre 2015 a Torino, presentandosi come una struttura aperta alla fotografia nazionale e internazionale.

La sede, all’interno del complesso di proprietà dell’Opera Munifica Istruzione denominato Isolato di Santa Pelagia, è situata in un edificio storico, lì fu infatti aperta la prima scuola pubblica del Regno d’Italia. Il Centro intende contribuire alla vitalità di un quartiere già animato dalla presenza di enti culturali come il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Reale, il Museo Egizio e numerose gallerie private.

Da calendario sono previste ogni anno tre esposizioni principali e una serie di cinque/sei mostre complementari. Ampio spazio sarà dato all’approfondimento della fotografia anonima, familiare e d’archivio. Un obiettivo a lungo termine del centro è infatti di costruire una piattaforma che consenta a ricercatori, operatori culturali e al pubblico di accedere ai contenuti visivi dei fondi fotografici italiani, convogliati in un sistema archivistico digitale condiviso.

Previsto anche un ricco programma didattico tra workshop, attività per bambini nella struttura itinerante Agorà di EXPO 2015, didattica per le scuole e corsi di alta formazione. Leica Camera Italia, lo storico produttore tedesco di fotocamere e obiettivi, sarà uno dei partner tecnici. All’interno dello spazio del centro si trova anche il nuovo Leica Store Torino ed ERCO, che ha realizzato l’illuminazione degli spazi, assieme anche alla casa editrice Corraini di Mantova che cura la libreria Camera Corraini.

Le attività del centro danno il via con la mostra Boris Mikhailov: Ukraine, una retrospettiva dedicata all’intera carriera del fotografo ucraino (Kharkiv), dai difficili esordi alla fine degli anni Sessanta fino alla produzione più recente. Mikhailov iniziò a dedicarsi alla fotografia durante il regime Sovietico, mentre

lavorava come ingegnere in una fabbrica di Kharkiv. Dopo che gli agenti del KGB scoprirono alcuni scatti di nudo della moglie, venne accusato di distribuire pornografia e fu costretto ad allontanarsi dal posto di lavoro. Sopravvivendo con occupazioni saltuarie, Mikhailov continuò la sua ricerca artistica nel tempo libero che gli rimane, interessato com’era ai temi sociali e ai cambiamenti provocati dalla perestroika.

Negli anni Novanta Mikhailov comincia ad esporre all’estero riceve presto l’attenzione della comunità artistica internazionale come al Metropolitan Museum, al MoMA (New York); al SFMoMA (San Francisco), al Victoria & Albert Museum (Londra).

Boris Mikhailov: Ukraine raccoglie oltre 300 opere e una selezione di pubblicazioni e altri elementi tutti declinati attorno al tema fondamentale della sua ricerca artistica: l’Ucraina, sua terra d’origine. Il percorso della mostra si snoda seguendo tre assi principali: gli ultimi cinquant’anni di storia dell’Ucraina dalla nascita dell’Unione Sovietica alle più recenti rivoluzioni, al centro dell’attualità e terreno cruciale per gli equilibri politici ed economici mondiali; la carriera artistica di Mikhailov, caratterizzata da continue sperimentazioni sul linguaggio fotografico; infine il modo in cui il tema dell’Ucraina è stato progressivamente integrato nell’opera di Mikhailov, passando dalla documentazione alla ricostruzione, dalla teatralizzazione alla diaristica, dalla narrazione all’antinarrazione. Ukraine presenta nove serie, ciascuna rappresentativa di un passaggio chiave nell’articolazione dei temi della mostra: Superimpositions (1968–75), Black Archive (1968–79), Red Series (1968–75), Luriki (1976–81), Crimean Snobbism (1981), At Dusk (1993), Case History (1997–98), Tea Coffee Cappuccino (2000–10) e The Theater of War (2013).

Boris Mikhailov: Ukraine
Camera – Centro Italiano per la fotografia
Torino 1 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016

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