edited by tobia piatto (tobia.piatto@positive-magazine.com)

photographs by federico rosa

 

Federico nasce nel 1994 ereditando fin da piccolo la passione del padre per la fotografia.
Inizia a scattare alle gite delle elementari come tanti altri suoi compagni ma la cosa lo appassiona sempre più, facendogli maturare, negli anni, il proprio stile.

Da circa 2 anni scatta solamente a pellicola per scelta filosofica piuttosto che tecnica. Attraverso i suoi scatti Federico vuole trasporre il mood del momento, il rapporto creatosi con il soggetto, le proprie emozioni e quelle della ragazza ritratta. I suoi scatti vogliono essere il più veri e naturali possibili e lo fa passando spesso l’intera giornata con il soggetto al fine di conoscersi e trasmettere ciò che li lega attraverso le foto. Per questi motivi è totalmente contrario alla post-produzione: “Le foto possono essere sotto/sovraesposte ma quello era il momento, quello è successo e così deve rimanere lo scatto, fedele.” Federico motiva così la scelta della pellicola “Per me la macchina diventa una protesi, con la sua meccanica si attacca alle ossa, le lenti aiutano i miei occhi, la pellicola il cervello ed è tutto naturale, privo d’elettronica, come nel corpo umano. Non siamo più noi, la macchina ed il sogetto ma solamente noi ed il soggetto.”

Federico, non modificando le foto dopo lo scatto, per dare loro toni diversi dalla realtà, in grado di aiutare l’interpretazione delle emozioni contenute nei suoi scatti, utilizza prevalentemente rullini scaduti, bianchi e neri e diapositive. Questo giovane fotografo predilige scattare con soggetti femminili, con i quali si sente più a suo agio, per il carattere particolarmente sensibile che lo caratterizza e attraverso i quali riesce ad esprimere al meglio l’emozioni.

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About the Author

Tobia Piatto, born in 1989 in Venice, has started taking photographs about the underground world of skateboarding in 2007, making of his biggest passion a work. He has started working for POSI+TIVE magazine in 2010, writing for photography, fashion and culture departments.

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