Interviste: Ophir

Abbiamo incontrato gli Ophir, un trio jazz di Venezia: ci siamo fatti raccontare il loro incontro e la collaborazione con il visual artist Furio Ganz.

Ophir è un porto biblico, luogo di smisurate ricchezze, altrettanto ricca è la ricerca artistica degli Ophir, giovanissimo trio jazz di Venezia composto da Marco Centasso (contrabbasso, basso elettrico), Jacopo Giacomoni (sax alto) e Raul Catalano (batteria). Le loro performance sono arricchite da fantasiose partiture visive create sul momento da Furio Ganz.

P
: Come vi siete incontrati?
Ophir: Il progetto nasce a Venezia nel 2014 durante dei laboratori d’improvvisazione musicale organizzati dal prof. Daniele Goldoni presso l‘Università Ca’ Foscari di Venezia.
Tutti e tre abbiamo in comune l’interesse per il free-jazz, ma ci dedichiamo anche alla composizione di brani originali nei quali facciamo convivere ritmi e sonorità rock/funk ed improvvisazione.
P: Da cosa deriva l’ispirazione per il vostro nome?
O: Ophir era l’Eldorado dell’antichità, una terra leggendaria da cui provenivano oro e pietre preziose per il Re Salomone. Per quanto gli esploratori l’abbiano cercata, nessuno è mai riuscito a localizzarla. Penso che lo stesso valga per noi, anche noi ci consideriamo un luogo inesistente, da cui non salpano oro e gemme, ma forzieri di suono, ritmo e “rumore”.
P: Vedo che avete avuto l’occasione di suonare in festival di tutto rispetto, ce ne menzionate qualcuno?
O: Con l’ensemble Elettrofoscari, nato durante i workshop, ci siamo esibiti in importanti rassegne come il Festival International de Musique Universitaire FIMU (Belfort, Francia), Musicafoscari Jazz Fest / San Servolo Jazz Meeting (Venezia), Art Night (Venezia), JAM – Jazz a Mira (Venezia), Sile Jazz (Treviso).
P: Avete già un album all’attivo, vero?
O: Sì, il 31 maggio 2017 è uscito il nostro primo disco, Ophir. Abbiamo avuto l’occasione di suonarlo in due festival  di grande interesse: il Roccella Jazz ’17 di Reggio Calabria e Jazz Area Metropolitana a Venezia; abbiamo ricevuto una bella risposta dalla critica e dal pubblico.
P: Com’è nata la collaborazione con Furio Ganz?
O – Marco:  A dire il vero Furio lo conosco da circa una decina di anni. Ci siamo conosciuti alle scuole superiori, presso l’Istituto Statale d’Arte di Venezia. Lì in quel magico luogo abbiamo cominciato a collaborare assieme per piccole mostre ed eventi culturali. Nonostante siano passati diversi anni ed ognuno di noi abbia cercato la propria strada ci siamo sempre tenuti in contatto, così quando ci è stato proposto l’evento concerto presso il Teatro Comunale di San Donà ho pensato subito a Furio visti i suoi spettacolari lavori nel campo della visual-art.

OPHIR AV live performance from Furio Ganz on Vimeo.
La prossima data del trio Ophir sarà il 23 settembre 2018 presso “La Filanda Motta” di Mogliano Veneto.

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