ESCHER x TREVISO x 31/10 > 03/04

ESCHER

Treviso ospita nel rinnovato Museo di Santa Caterina la grande mostra antologica interamente dedicata a Maurits Cornelis Escher, artista poliedrico e genio dell’incisione, che racconta l’annodarsi di universi apparentemente inconciliabili i quali si armonizzano in una dimensione visiva unica.

 

Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Fondazione M.C. Escher

 

Il punto cruciale del percorso di Escher, artista olandese formatosi presso una scuola di incisione olandese di tipo art noveau, fu proprio il suo soggiorno in Italia protrattosi dal 1923 al 1935. Qui il giovane Escher completa la sua formazione culturale frequentando artisti, incisori e importanti storici dell’arte. Sulla base dell’esperienza art noveau, l’artista confeziona una cifra stilistica inconfondibile che lo rese celebre nel mondo e dalla quale nacquero capolavori noti a tutti. Accanto a questo filone principale, il grande incisore affronta anche il tema dello studio della struttura geometrica dei cristalli e quello dei paradossi percettivi, arrivando a inventare vere e proprie aberrazioni prospettiche, capaci di evocare mondi onirici al limite del surreale, apparentemente perfettamente logici, ma in realtà popolati di oggetti impossibili.

Maurits Cornelis Escher,Mosaico II (Plane Filling II),1957,Collezione Federico Giudiceandrea

La maggioranza delle opere di Escher si basano sui principi della Gestalttheorie, ossia quel filone di studi che indaga come il cervello umano reagisce dinanzi a particolari immagini e come le organizza, descrivendo le leggi responsabili del percorso unitario che costituisce l’esperienza percettiva. Tali leggi sono quelle che Escher sfrutta perché chi osserva le sue opere correttamente completi il processo di visione e funga da parte attiva dell’opera stessa.

Maurits Cornelis Escher, Emblema VI,Palmboon_Palma, Marzo_Giugno1932, Collezione Federico Giudiceandrea

“Il pubblico ha un ruolo attivo nel percorso e non subisce passivamente la presenza delle opere, per belle che possano essere, ma riesce ad entrare nel “meccanismo” mentale del maestro olandese con facilità, divertendosi. Quando è stata progettata questa mostra, infatti, si è pensato ad una sorta di “parco giochi” dell’intelligenza che ci ha spinto a fare in modo che questa qualità umana divenisse in qualche modo la protagonista del percorso, insieme, come è ovvio, alle altre componenti che l’artista olandese utilizza per la realizzazione delle sue straordinarie invenzioni.”

Maurits Cornelis Escher,Giorno e notte,Febbraio 1938, Collezione Federico Giudiceandrea

Con il medesimo intento nella mostra si è preferito che i suoi “giochi” fossero “sperimentati”: il pubblico ha un ruolo attivo nel percorso e riesce ad entrare nel “meccanismo” mentale del maestro olandese con facilità, e come scrisse Escher al suo amico Jan van der Does: “all’inizio sembra tutto travolgente ma dopo una settimana tutto diventa ordinario.”

Maurits Cornelis Escher,Belvedere,Maggio 1958, Collezione Federico Giudiceandrea

“Quando è stata progettata questa mostra, infatti, si è pensato ad una sorta di “parco giochi” dell’intelligenza che ci ha spinto a fare in modo che questa qualità umana divenisse in qualche modo la protagonista del percorso, insieme, come è ovvio, alle altre componenti che l’artista olandese utilizza per la realizzazione delle sue straordinarie invenzioni” ci spiega Marco Bussagli.

Maurits Cornelis Escher,Cristallo,1947,Collezione Federico Giudiceandrea

In mostra, si possono ammirare circa 140 tra le sue opere più note, come Mano con sfera riflettente (1935), Metamorfosi II (1939-40) e Convesso e Concavo (1955), ma anche aspetti mai affrontati prima d’ora, dal rapporto con Piranesi e il confronto con la dimensione concettuale di Luca Patella.

Maurits Cornelis Escher,Incontro 1944,Collezione Federico Giudiceandrea

In occasione della mostra Escher si terrà, presso l’Auditorium del Complesso di Santa Caterina, un ciclo di conferenze in sei appuntamenti imperdibili con relatori d’eccezione, a raccontare il visionario Maurits Cornelis Escher, la sua poetica e fantasia sbrigliata e le sue opere in mostra. Sei incontri che raccontano come la logica geometrica e matematica del grande incisore olandese possa essere dimostrata.

31 ottobre > ore 12.00 > Vittorio Sgarbi
21 novembre > ore 17.00 > Piergiorgio Odifreddi
5 dicembre > ore 17.00 > Claudio Bartocci
23 gennaio > ore 17.00 > Marco Bussagli
20 febbraio > ore 17.00 > Andrea Cipriani
19 marzo > ore 17.00 > Federico Giudiceandrea
ESCHER
31/10 > 3/04 2016
Museo di Santa Caterina, Piazzetta Mario Botter, 1, Treviso

Maurits Cornelis Escher,Mosaico II (Plane Filling II),1957,Collezione Federico Giudiceandrea

 

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